
Padova città dei 3 senza…anzi di più! Ti racconto alcuni aneddoti che fanno di Padova una città misteriosa
Vivo a Padova da sempre, eppure, di tanto in tanto, mi capita di scoprire alcuni suoi segreti che mi lasciano piacevolmente sorpresa: luoghi misteriosi o strani aneddoti che somigliano quasi a miti e leggende. Qualche settimana fa ho scritto a questo proposito un post su Instagram e molti lettori hanno commentato con racconti davvero interessanti; alcuni li conoscevo, altri no. Ho pensato quindi di approfondire l’argomento e condividere il tutto qui nel blog.
Le strane curiosità della città di Padova
IL CAPITELLO SENZA COLONNA IN PIAZZA DELLE ERBE
Ci hai mai fatto caso passeggiando? La leggenda narra che sia stata rubata di notte dai vicentini; in realtà pare proprio non ci sia mai stata per consentire l’accesso al portico da parte dei carretti che trasportavano merci.
LA STAZIONE SENZA IL BINARIO 4
Non avevo mai notato questa sottigliezza e ringrazio chi me l’ha suggerita. In effetti le rotaie del binario 4 ci sono e si trovano in mezzo a quelle dei binari 3 e 5; manca però la banchina da cui far salire le persone. Sembra dunque che il binario 4 sia riservato solo al passaggio dei treni che trasportano merci.
IL CAFFE’ SENZA PORTE
Sto parlando del Pedrocchi, un’icona di Padova. Si narra che fosse sempre aperto, sia di giorno che di notte, fino al 1916, anno in cui iniziò a chiudere la sera, per evitare che le luci attirassero l’attenzione degli austriaci che stavano bombardando la città, durante la Prima Guerra mondiale.
L’OROLOGIO ASTRONOMICO SENZA IL SEGNO DELLA BILANCIA
Facci caso quando ti capita di passare sotto la Torre dell’Orologio in Piazza dei Signori: se alzi lo sguardo noterai che, tra tutti i segni zodiacali, manca proprio quello della Bilancia. Leggende dicono che la motivazione sia da cercare in una ripicca del costruttore nei confronti del committente, che voleva pagare il lavoro meno della cifra pattuita. La verità è che la Bilancia non era ancora riconosciuta come costellazione autonoma nell’astronomia greca. La figura è presente nella piazza e inserita nella colonna antistante, nel basamento.
E’ l’emblema dell’università patavina, il Palazzo del Bo, lo sapevi? Si tratta di un bucranio, un teschio di bue appunto senza corna. Da dove deriva? Pare fosse lo stesso simbolo dell’antica locanda Hospitium Bovis che sorgeva proprio nell’attuale sede del Bo e che si chiamava così perché vicina alla via dei macellai, l’attuale via Cesare Battisti.
IL PRATO SENZA ERBA
Sto parlando di Prato della Valle, la grande piazza che anticamente non era ricoperta dal prato erboso a cui siamo abituati oggi. Era infatti una zona paludosa, ridisegnata e bonificata da Andrea Memmo per essere utilizzata come area a scopo commerciale.
IL SANTO SENZA NOME
E’ proprio Sant’Antonio da Padova, il frate francescano riconosciuto in tutto il mondo come “Il Santo” sottindendendo il suo nome. Anche la Basilica eretta in suo nome si chiama “Basilica del Santo” e Padova stessa è altrimenti detta la “Città del Santo”.
Si tratta del grande cavallo di legno che si trova all’interno di Palazzo della Ragione, realizzato su modello del monumento al Gattamelatta che si trova in Piazza del Santo.
Sto parlando della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui realizzazione così come la vediamo oggi, è stata compiuta tra il XVI e il XVIII secolo. I lavori furono ultimati nel 1754 a opera dell’architetto Girolamo Frigimelica, ma la grandiosa facciata che aveva previsto, rimase incompiuta e addirittura fu danneggiata durante i bombardamenti della Prima Guerra Mondiale.
IL CAMPANILE SENZA CHIESA
Facci caso, è ben visibile dalla strada e si trova all’incrocio tra via San Fermo e via G. Cittadella. Pare che anticamente ci fosse una Chiesa oltre il Campanile, ma che sia stata distrutta nel corso della storia.
Cristina Papini