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Le principali reliquie del Veneto

Sono tantissime le reliquie che puoi scoprire in Veneto

Il Veneto si rivela un tesoro di reliquie che raccontano la storia affascinante di questa terra. Da opere d’arte antiche a tracce di fede profondamente radicate, il Veneto offre un viaggio straordinario attraverso una moltitudine di oggetti venerabili e conservati con devozione. Un invito a immergersi nelle epoche passate, a respirare l’atmosfera intrisa di storia e ad apprenderne i preziosi segreti. Oggi vieni con me a scoprire le principali reliquie conservate in Veneto.

Ph. credit Archaeodontosaurus via Wikipedia

Alla scoperta delle reliquie venete

Intraprendere un viaggio attraverso le principali reliquie del Veneto è partire alla scoperta di oggetti di inestimabile valore, custoditi nei suoi luoghi più reconditi. Un viaggio indimenticabile che puoi condividere con chi desideri. Io stessa mi sono stupita della ricchezza di oggetti sacri conservati nella mia terra e con piacere oggi condivido con te il frutto di questa ricerca.

Le principali reliquie a Padova

Le reliquie di Sant’Antonio  nella Basilica omonima: le ossa del Santo sono ricomposte in un’urna di cristallo, chiusa in una cassa di rovere. Sono conservate dietro all’altare della Basilica, protette da una lastra di marmo. Il mento, l‘avambraccio sinistro e la lingua completamente intatta si trovano nella cappella delle reliquie che custodisce anche la tonaca di sant’Antonio e la cassa in cui era stato deposto il corpo. Qui si trovano inoltre la pietra che si dice utilizzasse come guanciale nel momento del sonno e  il Reliquiario del Cilicio che usava nei tempi penitenziali come la Quaresima e l’Avvento.

Nella Basilica di Santa Giustina è conservato il corpo della Santa omonima, uccisa durante la persecuzione di Diocleziano nel 304 d.C.. Ma si venerano anche le reliquie dei santi Innocenti, san Mattia apostolo, san Prosdocimo, primo vescovo di Padova, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata nel mondo, santa Felicita monaca, san Giuliano, sant’Urio, beato Arnaldo da Limena, san Massimo, al quale è dedicata anche una chiesa a Padova e le spoglie di San Luca Evangelista.

Nel santuario di San Leopoldo sono deposte le spoglie del frate cappuccino in una teca di vetro, vicino alla sua celletta, e la sua mano destra che era quella con cui benediva e impartiva ai fedeli il perdono dei peccati. Qui si trova anche il calesse su cui Padre Leopoldo solitamente viaggiava che nel 1934, in Via Dante, rimase miracolosamente illeso al passaggio fra il tram e il muro.

Nel santuario delle sette chiesette di Monselice, un insieme di sei cappelle disposte lungo la salita di un colle che terminano nella chiesetta privata collocata vicino a Villa Duodo, si trovano venticinque reliquie di santi che la famiglia Duodo raccolse nel tempo.

Le principali reliquie a Vicenza

All’interno del Museo Diocesano di Vicenza si può ammirare il Reliquiario della Sacra Spina, una teca circolare in cui è contenuta una spina della corona di Gesù. La reliquia fu donata nel 1259, dal re di Francia Luigi IX, al beato Bartolomeo da Breganze, vescovo di Vicenza, che fece costruire in suo onore la chiesa di Santa Corona dalla quale proviene l’oggetto sacro.

Un imprecisato frammento di San Valentino, patrono degli innamorati, è conservato nella Basilica di San Felice Fortunato e viene esposto al bacio dei fedeli ogni 14 febbraio durante la celebrazione della messa.

Le principali reliquie a Verona

Nella Basilica di San Zeno Maggiore sono ospitati i resti delle ossa di San Zeno, patrono della città. Le reliquie sono conservate nella cripta della basilica.

Nella Chiesa di Santa Maria del Paradiso, è presente il «Sanctorum reliquiis». Si tratta di uno dei reliquiari più importanti d’Europa, aperto dai padri camillani, dove sono custodite decine di migliaia di reliquie di Santi raccolte nei secoli: da corpi imbalsamati, ai piccoli frammenti di ossa, oggetti e stoffe.

Le principali reliquie a Venezia

Nella Basilica di San Marco, sotto l’altare maggiore, sono custodite le spoglie di San Marco Evangelista trafugate da Alessandria d’Egitto nel IX secolo e, all’interno di una delle Cappelle, si trovano le reliquie di S. Isidoro di Chio.

Nella chiesa di San Zaccaria, ci sono le reliquie del padre di Giovanni il Battista, quelle di San Tarasio e di Sant’Atanasio di Alessandria, mentre il corpo di San Donato viene venerato nella chiesa omonima di Murano.

I resti di Santa Barbara sono custoditi nella Chiesa di San Martino di Burano, mentre il corpo di Santa Lucia da Siracusa è conservato in un’urna di cristallo, posta nell’altare della Chiesa dedicata ai Santi Geremia e Lucia che si trova nel Sestiere di Cannaregio.

La reliquia più preziosa viene conservata nella Chiesa dei Frari, in una boccetta di cristallo, e si tratta di una piccola parte del Sangue di Cristo, mescolato agli oli con cui il corpo, dopo la morte, era stato trattato. Solitamente viene esposta durante la Settimana Santa, dalla domenica delle Palme al venerdì Santo.

In una cappella nella chiesa di San Pantalon, a Sestiere Dorsoduro, è conservata la reliquia del Sacro Chiodo, uno dei chiodi che, secondo la tradizione, sono stati utilizzati durante la Crocifissione di Gesù. Esiste una leggenda attorno a questo oggetto sacro: pare sia stato donato da un pellegrino alle monache del Monastero di Santa Chiara nel 1262. Quest’ultimo fu chiuso nel 1802 e per questo la reliquia trasferita dove è tutt’oggi conservata.

Nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, all’interno di un reliquiario, sono conservati due frammenti della Santa Croce che diedero origine ad uno dei principali cicli pittorici veneziani, “I Miracoli della Croce”.

Il corpo di Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino, è custodito nella Chiesa omonima.

Le principali reliquie a Treviso

Nella Chiesa di San Francesco si trovano le tombe di Pietro Alighieri, figlio del poeta Dante e di Francesca Petrarca, seconda figlia del poeta Petrarca.

Nel Monastero della Visitazione è presente una teca che custodisce il cuore incorrotto di San Francesco di Sales.

 

Cristina Papini


PH Archaeodontosaurus via Wikipedia
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