
Percezione, impressioni e illusioni nell’arte, a Padova è arrivata la mostra L’occhio in gioco
È uno straordinario viaggio nella percezione visiva, tra volumi, forme e movimenti che esistono solo nella nostra testa. L’occhio in gioco, mostra padovana in esposizione fino al 26 febbraio ’23 a Palazzo Monte di Pietà, si pone come una ricchissima raccolta di opere che giocano con le nostre percezioni, ingannando i nostri occhi. 420 opere, 125 artisti e un’esperienza divertente e educativa che racconta il desiderio di dominare e imprimere dimensioni e movimenti.

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La mostra per gli 800 anni di Università degli Studi di Padova
L’occhio in gioco si inserisce tra gli eventi padovani pensati per celebrare il traguardo del nostro storico ateneo, che quest’anno festeggia 800 anni dalla fondazione che avvenne nel 1222. Una mostra originale e fortemente rappresentativa di questa celebrazione, non solo perché oggettivamente ricca di opere straordinarie, ma anche perché mette in relazione arte e scienza, due elementi fondanti della nostra Università.
Non è un caso che ad accogliere il visitatore vi sia in primis una pergamena di Giovanni Dondi Dall’Orologio, l’accademico di Chioggia che progettò l’Astrario di Piazza dei Signori, uno dei simboli di Padova. Nella sua forma circolare vi è il fil-rouge che avrai modo di osservare in moltissime opere da qui in avanti.

L’occhio in gioco: due mostre in una
La grande mostra in Piazza Duomo si divide in due parti:
- la prima, maggiormente incentrata sullo studio e la ricerca di imprimere all’opera d’arte il movimento, e il dinamismo ma anche i volumi e le prospettive. Elementi sviluppati con tecniche e modalità estremamente affascinanti, epoca dopo epoca, autore dopo autore. In questa sezione, che si conclude con la copertina dell’LP Space Oddity di David Bowie, puoi trovare nomi come Kandinskij, Munari, Balla, Boccioni, Duchamp, Vasarely e molti altri;
- la seconda parte mostra due eccellenze padovane che hanno fatto la storia sia della scienza che dell’arte. Qui è possibile vedere i lavori sperimentali di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa, scienziati di livello internazionale della nostra scuola di psicologia.
A fianco a loro altre eccellenze, questa volta dell’arte, che hanno lavorato negli stessi anni a Padova: il Gruppo N e Marina Apollonio. Le opere di Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Manfredo Massironi, Toni Costa ed Edoardo Landi e della stessa Apollonio ti permetteranno un viaggio estetico nei fenomeni illusori e nella percezione mostrandoci come sia la mente – spesso – a creare la realtà che ci circonda.
La mostra è organizzata grazie alla collaborazione tra l’Università degli studi di Padova e Fondazione Cariparo e vanta curatori eccellenti:
- Luca Massimo Barbero
- Guido Bartorelli
- Andrea Bobbio
- Giovanni Galfano
- Massimo Grassi.
La mia opera preferita? Potrei impiegare mesi a selezionare solo una tra le molte opere che mi hanno affascinata, ma voglio fare uno sforzo. Scelgo di segnalarti le tavole di Kanisza, nate per lo studio della percezione ma di incredibile maestria grafica. Sono esempi emblematici di inganno visivo. Guardandole, percepirai quadrati, triangoli, oggetti impossibili là dove invece vi sono solo tratti e campiture a china. È la nostra mente a costruirne la forma, davvero fantastico!
Ci sarebbe davvero molto di più raccontare su L’occhio in gioco, ma lascio che sia tu stess* a cogliere la straordinaria pienezza di questa mostra padovana.
L’OCCHIO IN GIOCO
24 settembre 2022 – 26 febbraio 2023
Palazzo Monte di Pietà (Piazza Duomo) – Padova









LINK E INFO UTILI
Via Arco Valaresso
35139 Padova PD
Articolo in collaborazione
Cristina Papini
Ph Galline Padovane
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